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Libretto e certificato di proprietà si accorpano
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Libretto e certificato di proprietà si accorpano

Libretto e certificato si accorpano nel documento unico di circolazione

Dal 1 gennaio 2019 i nuovi veicoli immatricolati avranno un documento unico che accorperà libretto di circolazione e certificato di proprietà. Il principale vantaggio per il proprietario sta nello snellimento della burocrazia: pur godendo di una tariffa unica, non è ancora chiaro se il nuovo documento porterà anche ad un risparmio economico.

Un solo documento

Il libretto di circolazione e il certificato di proprietà saranno dal 1 gennaio 2019 contenuti in un unico documento. Oltre ad allineare l’Italia ai Paesi europei che già hanno adottato tali disposizioni, il decreto (d.lgs. n. 98/2017) rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e redatto secondo le disposizioni europee contenute nella direttiva n.1999/37/CE, “consentirà di ottimizzare i costi di produzione, archiviazione e controllo a carico dell’amministrazione”.
Il documento unico conterrà infatti i dati tecnici e di intestazione del veicolo - quindi quelli oggi contenuti nel libretto - più quelli validati dal PRA relativi alla stazione giuridico-patrimoniale del veicolo. Inoltre, sul documento saranno anche annotati eventuali privilegi o ipoteche e, in generale, tutti i provvedimenti amministrativi e giudiziari che incidano sulla proprietà e sulla disponibilità del veicoli, come eventuali provvedimenti di fermo amministrativo. La novità vale per i soli veicoli immatricolati dal prossimo anno: i veicoli con data di immatricolazione antecedente continueranno invece ad avere due distinti documenti (libretto e certificato di proprietà), che saranno accorpati nel nuovo foglio solo in occasione di un eventuale cambio di proprietà  o, in generale, in presenza di situazioni che ne richiedano l’aggiornamento. Per il rilascio del documento unico sarà necessario presentare apposita istanza alla Motorizzazione o utilizzare lo Sportello Telematico dell’automobilista (STA) in sede di prima immatricolazione, reimmatricolazione o aggiornamento.
Quanto detto, lo sottolineiamo, vale per gli autoveicoli, per i motoveicoli e per i rimorchi. Ne sono invece esclusi microcar e ciclomotori.
Il principale vantaggio per il cittadino sta nello snellimento della burocrazia: non è chiaro infatti se la novità si rifletterà anche in una minore spesa economica. Il nuovo documento godrà di una tariffa unica che accorperà gli esborsi dovuti al PRA e alla Motorizzazione ma, per avere una precisa cognizione dell’entità dei risparmi, bisognerà attendere la determinazione di tale tariffa che comunque non supererà la somma dell’importo delle due attuali tariffe.

Fonte in Sella.it

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